Apocalisse, un concetto, una premonizione, un'idea. I media, la letteratura, il cinema, i videogiochi, in qualsiasi campo l'apocalisse è sempre più presente in questi ultimi anni, diventando quasi un genere. Qui si possono scambiare idee, condividere opinioni per fare in modo che l'apocalisse resti soltanto un modo di raccontare. Sullo sfondo dei problemi che attanagliano la vita di tutti i giorni, una raccolta di storie di genere post-apocalittico: le Cronache.

domenica 4 novembre 2012

Alberi artificiali: una soluzione?




Quando gli alberi non riescono salvarci dal problema dell'effetto serra, la Global Research Technologies sviluppa una tecnologia che dovrebbe risolvere la questione.
Si tratta di un progetto di albero artificiale, consistente in un pannello di varie dimensioni, in grado di depurare in un giorno la stessa quantità di CO2 che un albero assorbe in un anno.
Questi pannelli contengono idrossido di sodio che, a contatto con l'anidride carbonica, sviluppa una reazione chimica che produce carbonato di sodio, azzerando il livello di CO2.
Eliminare gli scarti, però, si trasforma in un punto interrogativo costoso e controproducente.
L'idea proposta è quella di scavare grotte a grandi profondità, aggiungendo questo dato al costo elevato della tecnologia e alle grandi quantità di pannelli necessari per stabilizzare le emissioni di CO2, non è difficile immaginare con quanta diffidenza l'idea venga considerata. Infatti, per assorbire le emissioni di una centrale a carbone, occorrerebbero cinque impianti di un chilometro quadrato l'uno.
Tuttavia le foreste artificiali, in confronto ad altri progetti di geo-ingegneria (tra cui quella di lanciare in orbita dei pannelli riflettenti per respingere i raggi del sole), si sono dimostrate più "plausibili" ed efficaci.
L'emergenza delle emissioni è considerato uno dei problemi prioritari della nostra terra, oggi si possono contare ben 8,7 miliardi di tonnellate di CO2 che, secondo le stime, diventeranno 12  nel 2030.
L'intento delle foreste artificiali non è quello di risolvere il problema, ma piuttosto quello di darci più tempo.



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